venerdì 27 marzo 2015

22/03/2015 - Roma: la mia ottava maratona


Oggi è il 27 marzo e sono passati 5 giorni dalla mia ottava maratona, oggi è il 27 marzo e stamattina ho riprovato a correre perché la mia testa mi continuava a ripetere di riprovarci. Stamattina alle 6 sono uscita per sgranchire le gambe e in quei 5 kilometri ho capito che ormai la corsa fa parte di me. Veloce o lenta che sia è entrata nella mia vita e non se ne andrà mai più. A me non importa gareggiare anche se l’emozione di confrontarsi con la distanza regina è sempre grande e il raggiungimento del traguardo porta con sé una gioia indescrivibile, a me importa provare quella sensazione di benessere che la corsa regala.

“Domenica ho corso 42 km”…… quando lo dico la gente mi guarda allibita e incredula. Se poi racconto loro che di quei 42 km 25 li ho fatti sotto la pioggia e il vento e la maggior parte di quella distanza era su un fondo fatto di sampietrini allora la loro espressione cambia da stupita in compassionevole. E poi aggiungono: “sei pazza”. Forse è vero sono pazza ma la vita va anche condita di questo ingrediente.

Ho corso la maratona di Roma per la seconda volta perché Roma è una città bellissima, sapevo che il percorso non era facile ma ci ho voluto riprovare. Ancora una volta posso confermare la bellezza del percorso che tocca i monumenti principali e i luoghi più suggestivi della città, ancora una volta posso confermare che si arriva al traguardo con i piedi devastati e le gambe a pezzi ma con il cuore gonfio di orgoglio.

Durante la maratona muori e rinasci altrimenti non avresti il gusto di correre tanto. Entri in contatto con la parte peggiore di te ma scopri anche la parte più bella e più vera di te stesso. Ti odi perché vorresti fermarti, ti ami perché nonostante tutto vai avanti, passo dopo passo, metro dopo metro, chilometro dopo chilometro. Con la pioggia, con il vento, su salite e discese. La difficoltà ti fa compagnia e tutto sommato per un maratoneta quella compagnia è quasi divertente. Si perché se non fatichi non ti diverti se non incontri il muro non stai correndo una maratona. Per un maratoneta fermarsi è contro natura: si avanza lenti con un passo stanco ma si avanza sempre, finchè le gambe reggono, finchè il fiato c’è finchè la tua volontà ti sostiene. Solo sulle tue forze puoi contare. La fatica a ben pensarci non esiste.

Domenica ho corso la maratona di Roma: la mia ottava maratona. Gli ultimi metri con il cuore gonfio di orgoglio e gioia, ancora una volta ho vinto la sfida contro me stessa, ancora una volta ho avuto cuore e gambe per 42mila metri. Ancora una volta FINISHERRRRR in quella stupenda cornice.

Ricordi che rimangono impressi, emozioni indelebili da custodire e raccontare.

Grazie ROMA <3


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